Transaminasi alte in gravidanza: quello che devi sapere se hai valori fuori norma

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Le transaminasi sono enzimi che vengono prodotti dal nostro fegato. Essi si trovano anche nel cuore e in altri organi muscolari: la loro misurazione è importante in quanto un livello di transaminasi troppo alto nel sangue può essere spia di problemi anche gravi, come epatiti, colecisti, calcolosi, mononucleosi e molte altre patologie.

L’esame delle transaminasi avviene per mezzo dell’analisi di laboratorio di un campione di sangue, che viene prelevato per mezzo di un prelievo del soggetto, a digiuno da almeno otto ore.

Valori di transaminasi fra i 5 e 30 U/L (ovvero unità internazionali per litro) sono considerati normali. Un valore basso di transaminasi non è preoccupante, nonostante molte donne in gravidanza possono preoccuparsi di notare che questo livello è sotto la media; mentre invece un valore alto può essere sinonimo di una disfunzione o di una patologia a carico del fegato.

In genere, infatti, l’aumento delle transaminasi e ricondotto ad una disfunzione epatica, la quale può avere ovviamente diverse cause. In casi molto gravi, può essere anche originata da infezioni virali, epatite acuta e come quelle causate dal virus HCV e HBV.

Di base, un leggero aumento delle transaminasi in gravidanza viene considerato normale, di conseguenza non dovrebbe essere causa di particolari preoccupazioni, se non vi sono cause o problemi noti che potrebbero aver causato detto aumento. Spesso, l’aumento delle transaminasi in gravidanza è causato da una dieta eccessivamente ricca di grassi oppure iper calorica.

Si tratta di una condizione comune per molte donne in stato di gravidanza, e nella maggioranza dei casi è anche una condizione risolvibile, ma che spesso richiede esami e accertamenti aggiuntivi.

Un aumento eccessivo delle transaminasi in gravidanza è invece una condizione che merita un ulteriore approfondimento: infatti, potrebbe essere causata da un’epatite, oppure da un’infiammazione del fegato, o da altre condizioni patologiche.

Aumento delle transaminasi in gravidanza: quando preoccuparsi

Come abbiamo detto, il semplice aumento delle transaminasi in gravidanza non è di per sé spia di un problema: tuttavia, se l’aumento è eccessivo, è sempre bene rivolgersi ad un dottore in quanto questo sintomo potrebbe essere spia di:

  • preeclampsia, ovvero una condizione che si caratterizza con un aumento delle proteine nelle urine, che causa la bassa crescita fetale causando la necessità di indurre il parto prima del termine. Per poter individuare questa condizione è presente uno strumento di diagnosi, la flussometria doppler delle arterie uterine, che permette di diagnosticare la gestosi in tempo;
  • sindrome HELLP. Questa sindrome è poco conosciuta, si ritiene che possa essere causata da un danno dell’endotelio e che coinvolge anche il fegato, causando sintomi come vomito e nausea nella donna incinta. In particolare, in questa patologia i valori delle transaminasi sono particolarmente alti, anche superiori a 4000 UI.
  • colestasi gravidica. Si tratta di una condizione di alterazione della funzionalità epatica, il cui sintomo più caratteristico è il prurito diffuso soprattutto agli arti, al tronco, specialmente nelle ore notturne. Questa condizione in gravidanza è statisticamente più diffusa nelle donne che hanno avuto più di un parto, che abbiano storie familiari di colestasi, e che hanno assunto contraccettivi orali.

Altre cause potenziali delle transaminasi alte in gravidanza possono essere problemi al miocardio (casi estremamente rari, se si ha avuto un precedente infarto), un problema di alimentazione errata, eccessiva attività fisica, squilibri ormonali dovuti alla gravidanza, problemi di colecisti, epatiti.

Il consiglio più prudente è sempre quello di sottoporre alla valutazione del medico un esame del sangue che rilevi un aumento delle transaminasi, anche non eccessivo, perché potrebbe essere necessario effettuare ulteriori analisi per determinare il quadro clinico e approfondire la presenza di eventuali patologie.